A proposito del cambiare opinione politica

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(Fonte Internet)
“Il Psi mirava a recuperare il tempo perduto che portò nel 1946-47 tutta la sinistra italiana a essere subalterna al liberismo, perchè la sua cultura riteneva che l'alternativa fosse o sovranità del mercato o pianificazione globale, trascurando le tematiche del Welfare state, della piena occupazione, delle riforme sociale. Uno degli aspetti più paradossali della situazione di quegli anni fu proprio nel fatto che il Psi abbandonò queste tematiche alla sinistra democristiana di Dossetti... Il Psi si deve misurare in prima persona con il nodo della governabilità e con quello conseguente della centralità o meno di non voler dar luogo a una serie di elezioni anticipate fino al collasso delle istituzioni...La governabilità non è un dato tecnico e neutro di pura macchina politica e di potere. La governabilità è fatta di rapporti con le altre forze politiche e con le forze sociali. Il Psi al governo deve misurarsi con il problema di tenere il collegamento con i sindacati. Nel parlamento e nel paese bisogna fare i conti con il Pci. A qualcuno potrà non piacere, ma questa constatazione non è una manifestazione di subalternità, bensì di realismo politico... C'è una centralità socialista che consiste nello spostare a sinistra, su posizioni programmatorie, razionalizzanti, innovative, settori di ceto medio, di borghesia imprenditoriale, portandoli però a una saldatura con una classe operaia matura, capace di graduare le sue politiche rivendicative, in grado con i sindacati di mettersi sul terreno della democrazia industriale, della partecipazione, di una programmazione che sia insieme riforma dello stato, nuova politica industriale, confronto con i vincoli e le compatibilità. E qui sorgono altri problemi. Non c'è riformismo, non c'è laburismo, senza classe operaia...Ma qui emergono i nodi strutturali e politici. Una politica seriamente riformista (basta pensare al fisco, al credito , alle partecipazioni statali), viene inevitabilmente a scontrarsi con il sistema di potere della Dc...Un'ipotesi riformista, per tutte queste ragioni, non può risolversi nell'integralismo socialista, nella riproposizione dell'autosufficienza socialista."

 

voltagabbana


Così scriveva Cicchitto in un articolo dal titolo "Il nuovo corso del Psi: che fare perchè non si cada nel centro-sinistra", pubblicato su Paese Sera il 20 luglio 1980. Mi pare non ci siano da fare commenti. Altro che "responsabili" odierni, viene da pensare qualcosa del tipo "trasformisti di tutte le epoche, unitevi!". Una sola cosa, forse, è il caso di dire: sarebbe bene che gli elettori sapessero a quale livello di piroette programmatiche può arrivare un uomo politico, prima di votarlo.

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