Giambattista
Scirè
Giambattista
Scirè
"Annale Sissco" n. VII, 2006
La democrazia alla prova
di Paolo Soddu
I cattolici evocati nel titolo del saggio sono quei gruppi che, secondo sensibilità culture e prospettive differenti, operarono nel secondo dopoguerra per affermare non solo l’autonomia politica, ma più in generale l’aspirazione al dialogo con gli altri e, segnatamente, con i comunisti. Il libro si fonda essenzialmente sull’archivio del fiorentino Mario Gozzini (1920-1999), del quale ripercorre il cammino: dalla giovinezza legata alla rivista cattolica «L’Ultima» alla vigilia del suo approdo (nel 1976) nella Sinistra indipendente, l’eterogeneo raggruppamento promosso a partire dal 1968 da Ferruccio Parri. I fiorentini, dall’impegno più propriamente politico di Giorgio La Pira e di Nicola Pistelli, all’interesse per le grandi questioni della cultura e dell’umanità contemporanea specifica di padre Ernesto Balducci e dello stesso Gozzini, furono per Scirè soggetto protagonista del “dialogo alla prova”, come recitava il titolo del volume curato da Gozzini nel 1964. I laici del titolo sono i comunisti. Il volume ripercorre il punto di vista dei fiorentini. Da premesse diverse, giunsero, in coincidenza con il papato giovanneo e con il Concilio, ad avviare quel dialogo che, prese le mosse da prospettive teoriche e ideologiche universalistiche, costituì, per l’autore, uno dei rivoli fondamentali della Sinistra indipendente. Emerge netta la sollecitazione continua di un irregolare come don Lorenzo Bedeschi, ma, se si eccettuano Adriano Ossicini e pochi altri, nel 1968 i senatori eletti nelle liste del PCI furono, in definitiva, ex azionisti torinesi e i delusi dell’unificazione socialista (e questi ultimi, prima di collocarsi nella Sinistra indipendente di Parri, sondarono la possibilità di approdo al PRI di Ugo La Malfa, critico del centro-sinistra e teso a proporsi come l’altro polo della sinistra). La tesi fondamentale del ben documentato saggio (che però avrebbe richiesto stilisticamente qualche altro risciacquo in Arno) è racchiusa nelle parole finali di Sciré: “Ai cattolici protagonisti del ‘dialogo alla prova’ e della Sinistra indipendente, come Gozzini, ma non solo, va dato atto di aver contribuito a spostare una parte della Chiesa e, più in generale, del mondo cattolico, su posizioni più aperte e progressiste, di aver creato all’interno del Partito comunista le condizioni per una visione culturale e politica più pluralista e democratica, e di aver gettato […] le basi per la nascita di un’aggregazione di forze, fondata sugli ideali comunemente condivisi dalla cultura antifascista, che viaggiò in parallelo al cosiddetto compromesso storico, ma a cui non può affatto essere assimilato, in vista, piuttosto, di un sistema politico ‘bipolare’ di alternanza” (p. 336). Conclude il volume una selezione di carteggi di Gozzini, ma non solo, tratti dal suo archivio. È esemplificativa della fatica straordinaria dei percorsi del dopoguerra, del carattere perenne di cantiere della nostra democrazia. Dati questi che, se tenuti presenti, avrebbero condotto a una maggiore comprensione di Alcide De Gasperi, dei laici democratici e degli anni di ferro del centrismo.